MANUTENZIONE IMPIANTI RISCALDAMENTO: PERFETTO RENDIMENTO.

Facciamo un piccolo esercizio di fantasia e paragoniamo l’impianto di climatizzazione al corpo umano dove il cuore (caldaia, refrigeratore, pompa di calore ecc) spinge verso le terminazioni (radiatori, ventilconvettori, pannelli radianti, riscaldamento a pavimento ecc) attraverso le arterie (tubi di andata) e vene (tubi di ritorno). Cosa succede se il sangue (fluido termovettore) è sporco e denso ed il sistema circolatorio deteriorato ed occluso? Per l’essere umano son dolori cosi come per il nostro impianto. Questa grave inefficienza si paga con rese energetiche inferiori anche del 20-30% ed un livello di comfort di molto inferiore alle possibilità effettive.
Attente operazioni di recupero permettono di ripristinare anche situazioni che a prima vista appaiono gravemente compromesse.
Lavaggi disincrostanti meccanici e chimici permettono di recuperare il livello ottimale di scambio termico fra ambiente ed impianto. Il recupero dell’impianto si completa con il trattamento chimico del nuovo fluido termovettore al fine di impedirne mutazioni e recuperare superfici interne corrose arrestandone il processo di deterioramento.
Il nostro personale tecnico valuterà inoltre la possibilità di installare sull’impianto dispositivi di trattamento permanenti quali filtri defangatori, addolcitori, dosatori ecc. che possano garantire elevati standard di efficienza.

Cosa impongono le normative tecniche? Il D.P.R. n.59/200, disposizioni che si occupano di ridurre i consumi elevando le prestazioni energetiche, art.4 comma 14 prescrive: “un trattamento chimico di condizionamento per impianti dipotenza nominale del focolare complessiva minore o uguale a 100 kW”…” Per quanto riguarda i predetti trattamenti si fa riferimento alla norma tecnica UNI 8065.” (Trattamento dell’acqua degli impianti termici ad uso civile.
Ricordiamo che lo spessore di solo un millimetro di calcare provoca una perdita di efficienza del 7-8% ed un aumento del combustibile di circa il 3%.

MANUTENZIONE IMPIANTI FRIGORIFERI, GAS FLUORURATI AD EFFETTO SERRA: ADEMPIMENTI IN FAVORE DELL’AMBIENTE.
Nel quadro del protocollo di Kyoto l’Unione europea si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas ad effetto serra nel periodo 2008‐2012 dell’8% rispetto ai livelli del 1990, anno di riferimento. Il protocollo di Kyoto riguarda i principali gas ad effetto serra: Biossido di carbonio (CO2), metano (CH4), protossido di azoto (N2O) e tre gruppi di gas fluorurati (i cosiddetti F‐gas): idrofluorocarburi (HFC), per fluorocarburi (PFC) ed esafluoruro di zolfo (SF6).
Per ridurre le emissioni di tali gas fluorurati allo scopo di conseguire gli obiettivi dell’UE in materia di cambiamenti climatici e adempiere agli obblighi derivanti dal protocollo di Kyoto,il 17 maggio 2006 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato il regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad Effetto serra (regolamento sugli F‐gas).
Il Decreto del Presidente della Repubblica del 27 gennaio 2012 n. 43 è entrato in vigore il 5 maggio 2012 e disciplina le modalità di attuazione del regolamento (CE) n. 842/2006 e dei regolamenti della Commissione europea di esecuzione dello stesso.
Il Regolamento CE prevede diversi adempimenti in capo ai diversi soggetti della filiera .
In particolare gli obblighi che riguardano la certificazione l’iscrizione al Registro coinvolgono i proprietari e le imprese in attività relative a:
Prevenzione di perdite da talune apparecchiature;
Riparazione quanto prima possibile delle perdite rilevate;
Installazione, manutenzione o riparazione, compresa la riparazione di perdite in taluni sistemi ed apparecchiature da parte di personale e imprese certificate;
Recupero di gas fluorurati durante le operazioni di manutenzione o riparazione e prima dello smaltimento definitivo dei prodotti e delle apparecchiature
Tenuta di un registro per talune Apparecchiature
(Libretto d’impianto – registro delle apparecchiatura impianto di refrigerazione e/ condizionamento)

 MANUTENZIONE IMPIANTI AERAULICI: LA SALUBRIETA’ DELL’ARIA CHE RESPIRIAMO.
Gli impianti aeraulici sono quell’insieme di apparecchiature, dispositivi, accessori e sistemi di controllo necessari per realizzare la desiderata qualità dell’aria nelle condizioni prefissate. La conduzione di un impianto aeraulico ha un impatto determinante sulla qualità dell’aria indoor e quest’ultima è in condizioni peggiori di quanto si possa immaginare. Due sono i principali fenomeni di contaminazione cui va fisiologicamente incontro un sistema aeraulico nel corso della sua vita:
La contaminazione chimica, dovuta all’accumulo negli apparati di particelle inquinanti provenienti dall’esterno (attraverso la presa d’aria esterna) e dall’interno dell’edificio (attraverso il circuito di ricircolo).
La contaminazione microbiologica, provocato dalla proliferazione all’interno degli apparati di microrganismi animali (batteri e virus) e vegetali (muffe e lieviti).
L' Organizzazione Mondiale della Sanità annovera fra le cause dell'abnorme aumento di patologie allergiche e della preoccupante recrudescenza della tubercolosi anche i sistemi di climatizzazione insufficientemente puliti ed igienizzati. Tutte le strutture climatizzate, in particolare quelle ubicate nei centri urbani, hanno accumulato negli anni patologiche quantità di polveri sottili che vengono respirate da quanti frequentano occasionalmente o costantemente i locali . È necessario, quindi, che gli impianti siano sempre puliti e sanificati senza ristagni d’acqua.
Anche i ventilconvettori sono piccoli impianti aeraulici: sono macchine ideali per la climatizzazione estiva ed invernale della casa e di qualsiasi locale. Riassumendo grossolanamente possiamo dire che sono costituiti da un ventilatore, da un elemento di scambio di calore e da un filtro. Se alimentati con acqua refrigerata, proveniente da un refrigeratore, rendono l'aria del locale fresca, asciutta e pulita in brevissimo tempo e con grande efficienza energetica; se alimentati con acqua calda proveniente da una pompa di calore o da una comunissima caldaia forniscono caldo pulito ed economico durante la stagione invernale.
La manutenzione igienica degli impianti, sia pubblici che privati, va effettuata non solo pulendo o sostituendo i filtri almeno due/tre volte all'anno, ma pulendo anche l'interno degli apparecchi e dei canali dell’aria.